Mitologie della Psiche: Il Mito del Denaro
Seminario di Psicologia Archetipica
23 Aprile 2010 dalle ore 16.30 alle ore 19.30
Orto Botanico, Aula Convegni Via A. Longo 19, Catania
“Invenzione delle più straordinarie nella storia dell’uomo e strumento dei più essenziali nella vita, il denaro costituisce un autentico mito che tanta parte giocò e
ancora gioca nello strutturare l’identità degli uomini” (Claudio Widmann, Il Mito del Denaro, ed. Ma.Gi. 2009)
Claudio Widmann – Psicologo Analista e scrittore
Presenta: Riccardo Mondo
Introduce: Magda Di Renzo – Psicoterapeuta dell’età infantile, Istituto di Ortofonologia di Roma
Videoclip FOR SALE di Gianna Tarantino
Letture a cura degli allievi della Scuola di recitazione Lucia Sardo
Ingresso gratuito
Sarà rilasciato attestato di partecipazione
Info: Dott.ssa Silvia Alaimo Cell: 348 2210667
Scarica la locandina del Convegno:
Il Mito del Denaro definit.pdf
[752.86kB]
Leggi l’intervista di Rossella Jannello a Claudio Widmann su La Sicilia del 23.4.2010
Il commento di Silvia Alaimo
Il seminario di venerdì 23 Aprile vede protagonista Il mito del denaro, con Claudio Widmann introdotto da Magda Di Renzo entrambi presentati da Riccardo Mondo che, con grande carisma e professionalità, fa gli onori di casa nel primo di un ciclo di seminari che si svolgeranno lungo questo anno organizzati dall’ IMPA e Crocevia .
Gli interventi dei relatori sono stati scanditi dalle letture di alcuni brani del testo recitate da due valide attrici della Scuola di Recitazione di Lucia Sardo e a fare da spartiacque tra la fine della relazione e l’apertura del dibattito, una riflessione molto attuale ed interessante del dott. Salvo Pollicina allievo IMPA.:
Intervento di Salvo Pollicina.doc
[26.50kB]
L’incontro si è svolto nella suggestiva cornice dell’ Aula Convegni dell’Orto Botanico , una sala a semicerchio che concentrava l’energia degli astanti e che è stato introdotto dal bellissimo video di Gianna Tarantino , nostra fotografa e videomaker ufficiale, che interpretava molto appropriatamente il tema, aprendo lo scenario degli aspetti simbolici del denaro e del rapporto con le merci che con esso si scambiano.
Widmann infatti apre una prospettiva inedita quando introduce la componente simbolica e relazionale di un mezzo così antico ed essenziale.
Il denaro infatti ha una potente capacità di modificare la coscienza dell’uomo, di strutturarne l’identità, in quanto emana energia, così com’è dimostrato dall’espressione il denaro muove il mondo (nel bene e nel male).
Esso assume una molteplicità di significati, strutturando le relazioni tra gli uomini attraverso codici economici (e quindi simbolici) ben precisi anche nella gratuità di un dono (che non è mai totalmente gratuito).
Widmann inoltre afferma come il denaro oggi sia l’ultima frontiera del pudore, abbattuta ormai quella del sesso, per il quale è possibile anche dire in TV quanti amanti si hanno, se siano maschi o femmine, o “né l’uno né l’altro”, ma che nessuno abbia il coraggio di dire per esempio, quanto guadagni o comunque di fare riferimenti precisi sulla propria vita “economica”.
Il denaro è symbolon che unisce e contiene in sé le due facce della stessa moneta (per restare in tema) cioè tutti gli aspetti Ombra dell’uomo – lo “sterco”- che per denaro farebbe qualsiasi cosa, persino uccidere, o anche, come l’autore ha ben esplicitato attraverso la parabola dei talenti, la parte più elevata, redditizia, in cui la ricchezza materiale è anche spirituale.
Il rischio che oggi si corre è proprio quello di usare il denaro come fine, anziché come mezzo, “smaterializzando” persino le merci, le cose, o “seppellendolo sotto terra ” (come fa il servo inutile della già citata parabola) e con esso anche la nostra anima.
Magda Di Renzo a tal proposito, fa un’osservazione a partire dalla pratica clinica, di come oggi il denaro e quindi la ricerca del lusso sfrenato che le persone inseguono a tutti i costi, corrisponda ad un depauperamento dell’anima, e come diventi così un modo di colmare un vuoto, un’insicurezza che appare generalizzata.
Ecco che allora se questa dimensione simbolica viene negata o ignorata si giunge alla reificazione, alla riduzione a cosa e quindi alla deprivazione di vita dell’universo intero, compreso dell’uomo che lo abita.
Così come Re Mida, che chiede a Dioniso di esaudirgli il desiderio di trasformare in oro tutto ciò che tocca, togliendo vita alla vita, riducendola a puro metallo, fine a se stesso.
Il denaro è quindi un universo complesso e impalpabile, sia nella sua realtà letterale, come “una cifra scritta su un foglio , che è il nostro conto corrente” sia come molteplicità di significati simbolici che richiamano al patrimonio di possibilità, di potenzialità spirituali, di autorealizzazione ed arricchimento del Sé.
Ecco che questo potente mezzo di scambio simbolico e relazionale tra uomini e popoli è al tempo stesso dàimon e numen. Perché “se il denaro distruttivo è sterco del demonio , il denaro trasmutativo è _oro degli dei _. “
Le riflessioni sul tema hanno toccato gli aspetti più profondi di un rapporto con un “materiale” che spesso, per pudore, trascuriamo, e che ha suscitato nel pubblico una serie di interventi e domande legate a questa misteriosa relazione tra l’uomo e il denaro.
Silvia Alaimo
■ Pubblicato il 10 May 2010, 15:03 da
G. T.
■ Modificato il 15 August 2010, 18:06 da
G. T.
■ Archiviato nella Sezione
Convegni